Focus a cura di Giuseppe Vercelli, psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia sociale e psicologia dello sport all’Università di Torino (puoi chiedergli un consulto qui).
L’attività motoria è salutare non solo per il corpo, ma anche per la psiche. Infatti un’attività fisica che non richiede un particolare impegno mentale, come una corsa o una pedalata, stimola e riattiva la secrezione di dopamina, serotonina e ossitocina, vale a dire le endorfine che generano in noi uno stato di benessere.
IL MECCANISMO. La produzione e trasmissione di endorfine indotta dal movimento favorisce lo sviluppo di connessioni neuronali tra le diverse aree del cervello, in particolare della neocorteccia, la porzione di corteccia cerebrale in cui ha sede l’attività cognitiva. In questo modo, si arriva a ristabilire l’equilibrio tra corpo e mente, rimettendoli nella corretta connessione che uno stato di ansia, stress o malumore aveva sbilanciato.
SU QUALI EMOZIONI AGISCE. Un’attività fisica regolare agisce sulle emozioni primarie, quelle comuni a ogni essere umano, come l’ansia, la tristezza, la rabbia, la paura. Aiuta a trasformarle in energia, controllandone gli eccessi e riconnettendole al corpo in maniera equilibrata. È fondamentale però scegliere un’attività adatta all’emozione a cui si è sottoposti: la rabbia si scarica con uno sport di combattimento o di duello, l’ansia e la tristezza richiedono invece un’attività di resistenza e di durata perché necessitano di avvertire la fatica in modo più graduale. È il caso di Luisa Corna (leggi qui la sua testimonianza), che corre quando prova un senso di solitudine o quando è preoccupata per una decisione da prendere.
ESAGERARE FA MALE. Quando l’attività sportiva diventa compulsiva c’è il rischio che si perda di vista la consapevolezza di ciò che si sta facendo. Si perde la connessione tra l’amigdala, vale a dire la parte del cervello responsabile delle emozioni, e la neocorteccia, che le regola e ci permette di ragionare vedendole nella giusta ottica. Questo può provocare infortuni fisici, ad esempio se si sottovaluta l’importanza del riscaldamento muscolare o della resistenza polmonare. Ma anche sviluppare una sorta di vera e propria dipendenza negativa dallo sport.
EFFICACIA. L’attività motoria praticata con adeguatezza e regolarità può rivelarsi efficace nel combattere le emozioni negative, al punto da sostituire un uso a volte un po’ inappropriato di psicofarmaci, come ha dimostrato anche un recente studio dell’Università del Maryland (Stati Uniti). Se però la situazione emotiva diventa insostenibile è bene rivolgersi all’aiuto di un esperto, che saprà indirizzare verso le soluzioni più adeguate.
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