Sono la dannazione di un esercito di adolescenti. Sempre combattuti fra la tentazione di schiacciarli e il timore di farsi male. Ma i punti neri non risparmiano neppure gli adulti, perfino quando l’acne è un ricordo sbiadito di 50 anni addietro. E anche per loro il dilemma: tenerli oppure eliminarli?
Con le mani e una garza
Ebbene, la risposta è una sola: via! «Il perché è semplice: il punto nero, o comedone aperto, è una sorta di tappo che si forma all’uscita del canale del follicolo a causa dell’accumulo delle cellule della parete del canale stesso, i cheratinociti, che non si staccano», spiega Vincenzo Bettoli , responsabile del centro per lo studio e la terapia dell’acne della clinica dermatologica-azienda ospedaliera universitaria di Ferrara. «E il materiale di scarto (sebo, cellule della parete del condotto pilosebaceo, acidi grassi, batteri e melanina) rimane intrappolato nel follicolo».
Quel tappo va fatto saltare, altrimenti il follicolo ostruito si allargherà sempre di più e spunterà un foruncolo. Come fare? Si possono usare tranquillamente le mani, prendendo però le giuste precauzioni.
Prima di tutto, la zona interessata va lavata con un detergente antisettico contenente ad esempio clorexidina; poi si può schiacciare, dopo avere adeguatamente lavato le mani e usando una garza sterile per coprire le dita.
Quindi si ripassa il detergente antisettico e infine si stende una crema antibiotica, per impedire ai batteri di penetrare nel forellino rimasto ancora aperto.
Le zone più a rischio di comedoni sono la fronte, le guance, le tempie, il mento, cioè le più ricche di ghiandole sebacee, nelle quali un punto nero potrà diventare un foruncolo acneico con relativa infiammazione. Il foruncolo, infatti, è sempre preceduto da un punto nero.
Alberto Paleari – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2010