In primavera si perpetua la tradizione di andare per campi a raccogliere le erbe spontanee da portare in tavola. Tarassaco, cicoria e ortica sono soltanto alcune delle piante utilizzate, buone per il palato e per l’organismo, in particolare per il loro effetto depurativo. Abbiamo scoperto le loro proprietà con Vitalia Murgia, esperta in fitoterapia e pediatria (puoi chiederle un consulto qui). Docente al master di II livello in fitoterapia dell’Università La Sapienza di Roma, è professore a contratto alla scuola di specializzazione in pediatria dell’Università di Trieste. Insegna al master internazionale di II livello in fitoterapia dell’Università di Trieste e Madrid.
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La tradizione popolare ha sempre utilizzato le erbe spontanee. Qual era e qual è ancora il loro utilizzo?
Da sempre nella tradizione popolare delle diverse regioni d’Italia si raccolgono in questo periodo dell’anno le erbe selvatiche. Un tempo non si avevano le conoscenze necessarie a comprenderne i reali aspetti nutrizionali, che hanno una componente scientifica provata, anche se i loro benefici erano stati probabilmente già intuiti.
Queste piante, facilmente reperibili, venivano principalmente consumate come alimenti, ma anche come medicinali. Non erano tossiche e anzi facevano bene all’organismo soprattutto dal punto di vista della digestione, del transito intestinale e della funzionalità renale. Apportavano benessere all’organismo. Un tempo alcune di queste venivano usate come “cibo” e come “medicina”. È soltanto nel secolo scorso che si è cominciata a fare una distinzione netta tra piante medicinali e piante a uso alimentare.
Sempre parlando di tradizione, quali sono le piante più tipicamente depurative?
In cima alla lista metterei senz’altro il tarassaco, che cresce spontaneo nei campi di tutta Italia ed è ottimo in insalata. Le foglie hanno un forte impatto depurativo a livello renale, stimolano la diuresi e dunque l’eliminazione delle tossine. Le radici invece favoriscono la funzionalità epatica e sono di aiuto nei casi di inappetenza e di cattiva digestione. In insalata è ottimo anche il crespino, a cui la tradizione attribuisce un effetto anti gastrite.
La cicoria selvatica, che consumata nelle zuppe ha un effetto lassativo, è ricca di inulina che nutre in modo adeguato la flora batterica intestinale e aiuta a ripulire l’intestino.
Le biete e la borraggine, ottime per preparare torte salate come la tipica torta Pasqualina ligure, quali proprietà hanno?
Le biete contengono fibre, come la cicoria, e come tutte le piante e la frutta sono ricche di flavonoidi dal potere antiossidante, che aiutano l’organismo a combattere le malattie e le infezioni. La borragine contiene acidi grassi insaturi ed è indicata anche come medicamento. L’olio di borragine, che si ricava dai semi, è utilizzato per il benessere della pelle sia come cosmetico sia come prodotto dermatologico, ad esempio per la dermatite atopica.
Da sempre l’ortica è tra le erbe spontanee più utilizzate in cucina per risotti, frittate e timballi, ma non è buona solo per il palato.
L’ortica è tra le piante più studiate e le sue proprietà farmacologiche sono dimostrate e supportate da studi e ricerche. È utilizzata per la cura dell’ipertrofia prostatica ed è parte dei componenti nei prodotti per la cura del rene. Facilita la digestione. L’ortica è raccolta da sempre ed è facilmente riconoscibile anche da chi non s’intende di piante. È bene sottolineare, a questo proposito, che prima di raccogliere e poi consumare erbe selvatiche facilmente reperibili nei campi in primavera, occorre avere una certa esperienza e prestare attenzione; il fai da te può essere causa di intossicazioni o complicanze.
Tra le piante, qual è il miglior alleato del fegato?
Il cardo mariano. Ci sono conferme che l’uso abituale di questa pianta ha capacità di disintossicazione epatica. È inoltre consigliato nel supporto alla terapia contro tutti i tipi di epatite, anche quelle croniche. Il periodo di assunzione non ha restrizioni di durata, anzi è consigliabile utilizzarlo per almeno sei o sette mesi per riscontrare i suoi effetti benefici. Anche se in caso di disturbo del fegato importante è meglio sempre parlarne con il medico.