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Pressione alta: fattori di rischio
I fattori di rischio dell’ipertensione sono molti: dalla presenza in famiglia di parenti ipertesi, all’età, passando per il fumo di sigaretta, lo stress, la sedentarietà e ovviamente l’alimentazione.
Come si cura l’ipertensione?
La cura dell’ipertensione passa dai cambiamenti nello stile di vita anche quando prevede il ricorso a farmaci. L’obiettivo della terapia dev’essere quello di riportare i valori pressori alla normalità (cioè, entro i 140/85 mmHg, a meno di patologie concomitanti, che impongono valori di pressione più bassi). Quindi non è sufficiente abbassare un po’ la pressione, ma è importante normalizzarla, pena il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Pressione alta e alimentazione
Innanzitutto bisogna eliminare il più possibile il sale, stando attenti anche agli alimenti che ne contengono molto. (Qui puoi trovare i principali cibi che contengono molto sale)
La dieta Dash
Un gruppo di esperti ha messo a punto un’apposita dieta per quanti soffrono di ipertensione. Si chiama Dash, dall’acronimo della parola inglese Dietary Approaches to Stop Hypertension, ovvero un regime alimentare in grado di fermare l’ipertensione.
La Dash assomiglia alla dieta mediterranea
È una elaborazione della dieta mediterranea, studiata in maniera specifica per chi soffre di ipertensione. A questo proposito il punto fondamentale di questo regime dietetico è il basso apporto di sale, e di conseguenza di sodio, che è il vero responsabile dell’ipertensione. Nella dieta Dash l’apporto giornaliero di sodio è stato fissato a 2,3 grammi al giorno e oggi più prudentemente abbassato a 2 grammi.
Quali sono le caratteristiche principali
Il 27% dell’energia proviene dai grassi, il 55 dai carboidrati e il restante 18 dalle proteine, in accordo con i “numeri” della dieta mediterranea. Via libera a frutta e ortaggi e latticini a ridotto tenore di grasso, 30 grammi al giorno l’apporto di fibre. I grassi, dunque, sono limitati, si consumano formaggi magri e carni bianche, frutta e verdura, pane e pasta ma con poco sale.
Ridurre il sodio, migliora la salute
Se si riduce il sodio entro i due grammi al giorno, c’è una diminuzione del rischio di infarto del 10% per i giovani sotto i 34 anni; di più del 10% tra i 45 e i 54 anni. Il rischio di ictus viene ridotto del 7 per cento.
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