Gli inquinanti presenti nel mare arrivano dritti sulle nostre tavole. L’allarme è dello Scripps Institution of Oceanography dell’UC San Diego, che ha guidato una ricerca, pubblicata su Science Advances, insieme ai colleghi della Facoltà di Farmacia Skaggs dell’UC San Diego.
Secondo lo studio, infatti, gli inquinanti ambientali presenti nel pesce che portiamo in tavola ostacolano il sistema di difese naturali del nostro organismo, impedendogli di espellere tossine nocive.
I ricercatori hanno scoperto che le sostanze inquinanti interferiscono sulla proteina P-gp, presente nel nostro corpo, che ha la capacità di proteggere le nostre cellule.
“Abbiamo dimostrato che questi inquinanti si trovano nel pesce che mangiamo – ha spiegato Sascha Nicklisch, autore dello studio – quando mangiamo pesce contaminato quindi si riducono le capacità del nostro corpo di difendersi”.
Il problema è che gli inquinanti possono essere trasmessi anche ai neonati, quando vengono allattati dalla mamma, che ha mangiato pesce inquinato.
Secondo la ricerca è quindi fondamentale che le autorità sanitarie conducano dei test sul pesce che mangiamo, prima che arrivi sulle nostre tavole, in modo da poter essere sicuri di quello che ingeriamo.
È comunque un’ottima regola condire il pesce che mangiamo con olio extravergine di oliva a crudo. Fino a poco tempo fa infatti le proprietà benefiche dell’olio extravergine erano state associate all’elevata concentrazione di grassi monosaturi. In realtà si è scoperto che aumenta la produzione di due proteine, in particolare proprio la P-gp e LRP1. Questo riuscirebbe a compensare, seppur parzialmente, i danni del pesce contaminato.
Francesco Bianco
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
Alzheimer: il pesce protegge il cervello dai geni “cattivi”
Il pesce in gravidanza protegge il cervello dei nascituri
Arriva il filetto di pesce probiotico che aumenta le difese immunitarie
Chi mangia pesce è meno aggressivo
Attenzione, la dieta vegetariana può mutare il Dna
I cibi che aiutano a smettere di fumare
