AlimentazioneAllergie e intolleranze

Dieta senza glutine “bocciata” per gli sportivi

Inutile seguirla se non si soffre di celiachia o intolleranza: il gluten-free non migliora la digestione né le prestazioni

Sono sempre più numerosi gli sportivi che decidono di mangiare gluten-free, pur non essendo celiaci o intolleranti, nella convinzione di poter migliorare il benessere gastro-intestinale e di conseguenza le proprie prestazioni. Ma è davvero così? A mettere in dubbio questa moda alimentare ci pensano i nutrizionisti dell’università australiana della Tasmania, che per la prima volta sono riusciti a dimostrare come il glutine non influisca minimamente sulla digestione e neppure sulle performance fisiche, almeno nel breve periodo.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Medicine & Science in Sports & Exercise, è stato condotto su 13 ciclisti professionisti che non soffrivano né di celiachia né di intolleranza al glutine. Per due settimane, sono stati sottoposti ad una dieta controllata che loro pensavano essere gluten-free: in realtà lo è stata solo per metà del tempo, perché durante la seconda settimana di test hanno ricevuto a loro insaputa delle barrette alimentari contenenti glutine che erano apparentemente identiche a quelle gluten-free. Al termine di ogni settimana di allenamento, gli atleti si sono recati nei laboratori dell’università per sottoporsi ad una serie di esami mirati a valutare i livelli di infiammazione gastro-intestinale e le performance sportive.

Gruppo San Donato

I risultati non hanno lasciato spazio a dubbi: non è emersa alcuna differenza tra la settimana gluten-free e quella ricca di glutine. Nessuna variazione del benessere gastro-intestinale, nessuna differenza tra le prestazioni. «La dieta gluten-free non è la panacea di tutti i mali», commenta la coordinatrice dello studio Dana Lis, che però ricorda: «questi risultati sono stati ottenuti nel breve periodo, e serviranno probabilmente nuove ricerche per verificare se lo stesso vale anche a lungo termine». Di certo, lo studio è un invito a non seguire diete fai-da-te, spesso trovate su internet, ma a rivolgersi sempre ad uno specialista. Un problema non di poco conto, visto che su 900 atleti (anche olimpici) intervistati dal gruppo di Dana Lis, quasi il 41% ha dichiarato di mangiare senza glutine pur non avendo una diagnosi di intolleranza.

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